Una giornata particolare durante la Milano Fashion Week
Più che il diario di una giornata durante la Fashion Week milanese quella che sto per raccontarvi sembra più una sceneggiatura di un film, talmente tanti sono i colpi di scena repentini vissuti minuto per minuto.
Tutto inizia con la mia voglia e curiosità di fotografare una sfilata di moda, non ne avevo mai vista e fotografata una “vera” e in un contesto importante, per cui dato che la lista dei miei obiettivi la compilo pensando a tutto ciò che devo ancora fare e mi incuriosisce, mi attivo a settembre 2023 per farmi accreditare.
La settimana della moda a Milano è un evento importante che coinvolge tutta la città, infatti in tantissimi punti ci sono inaugurazioni, installazioni, eventi che rendono questo appuntamento coinvolgente per tutti, a parte per i milanesi che si trovano la città invasa e un traffico che non fa arrivare a sera proprio leggeri e rilassati.
Colgo l’occasione dei miei tre giorni a Milano per organizzare una serie di appuntamenti di lavoro, shooting fotografici e incontri pertanto il mio programma diventa un “Tetris” tutto è incastrato al minuto, prendo il treno la mattina presto e il primo impegno era un servizio fotografico di ritratto, poi sarei andato alla sfilata per cui ero accreditato che era programmata per le ore 13.
Mentre sono in treno, apro Instagram e scorrendo le storie vedo che una nota conduttrice tv ed ex Miss Italia che tanto avrei voluto fotografare e di cui non farò assolutamente il nome (Cristina Chiabotto) sta andando a Milano per la Fashion Week. Che fortuna penso io, magari la incontro in stazione, per strada o in qualche evento ma Milano non è esattamente un piccolo paese, quante probabilità c’erano che succedesse?
Così le scrivo, inutile dire che la speranza di ricevere una risposta era la stessa di quando si gioca un terno al lotto. Non per pregiudizio o per sfiducia in me ma semplicemente perchè so che alcune persone ricevono migliaia di messaggi giornalmente e non hanno il tempo materiale per rispondere o banalmente tanti messaggi si perdono in mezzo ai tanti.
Passano credo 2 minuti di numero e mi risponde, con una gentilezza incredibile, ringraziandomi di averla contattata e che sarebbe stata molto contenta di farsi fotografare da me, le chiedo come possiamo fare e mi da appuntamento al luogo dove si sarebbe tenuta la sfilata alla quale avrebbe partecipato.
La zona non la conoscevo ma era abbastanza centrale, la sfilata era alle 11:30, avevo poco tempo per arrivarci ma dovevo assolutamente riuscirci. Sposto il servizio fotografico che avrei dovuto fare al pomeriggio, fortunatamente la persona che doveva essere fotografata ha capito il mio improvviso cambio di programma e non si è risentita del mio cambio di programma.
Con me avevo la valigia, l’attrezzatura fotografica e lo stativo col diffusore per il flash, non potevo andarmene in giro con tutta quella roba per cui penso di utilizzare un deposito bagagli in stazione, idea geniale…arrivo li davanti e c’era una coda di persone che non si vede nemmeno davanti al campanile di San Marco durante il ponte del 25 Aprile. Non posso aspettare, ero già in ritardo, vado con tutto quello che avevo con me, prendo un tram, inizia a piovere, arrivo trafelato davanti all’ingresso e un mucchio di fotografi sono fuori in attesa di fotografare influencer e modelle che avrebbero assistito alla sfilata, mi faccio spazio e “parcheggio” la valigia in mezzo alla gente tenendola sempre d’occhio. Entrano tutti…tutti tranne Cristina. Non può essere penso, sarebbe dovuta arrivare per ultima, capisco che la sfilata durerà solo 15 minuti per cui attendo continuando a guardare l’orologio e la valigia. Finisce la sfilata e iniziano ad uscire tutte le persone che avevo visto entrare, tutte… ma non lei. Alla fine quasi per ultima, altissima, bellissima in un vestito chiaro esce Cristina, cerco di farmi vedere e lei mi saluta agitando la mano e regalandomi il suo miglior sorriso, non mi sembrava vero, ci salutiamo come se ci conoscessimo da anni, le faccio le foto che tanto volevo farle e sono felicissimo ma non faccio nemmeno a tempo a godermi questa felicità che mi rendo conto dell’orario, sono in ritardassimo : devo andare alla sfilata!
Conclusioni
Guardo come arrivarci e scopro che era dall’altra parte di Milano, l’unico mezzo che arrivava era un bus, lo prendo ma ovviamente il viaggio era della speranza, pieno di gente e a 5 km/h dato il traffico, penso che non sarei mai arrivato in tempo ma era andato tutto così bene finora che nulla sarebbe potuto andare storto, per cui anche se ero in ritardo penso che tutto sarebbe andato come volevo. Arrivo finalmente sul posto e mi ritrovo in un ambiente enorme, industriale, buio, con luci e musica psichedelica, fortunatamente la sfilata era in forte ritardo e dentro di me penso che ancora una volta l’universo non mi aveva voltato le spalle. Inizia la sfilata, fotografo tutti i passaggi e rimango colpito dalla ritualità della sfilata di moda. C’è un rigore, un’attenzione per i dettagli, in 15 minuti si liberano idee e lavoro di tante persone di mesi, un po’ come quando si gonfiano i palloncini per un pomeriggio intero e poi quando sono tutti insieme si liberano nell’aria. In un istante vola via tanto lavoro e fatica ma…ne è valsa la pena.
Bene, ora devo solo correre a fare il check-in in appartamento e fare il servizio fotografico che avevo posticipato. Inutile dire che arrivo a casa di questa persona un po’ provato ma appena prendo la macchina fotografica in mano tutta quella stanchezza non c’era più. Sarà l’entusiasmo, l’adrenalina, il piacere di fare quello che faccio ma la fotografia ha un potere enorme tra i tantissimi che ha: non mi fa sentire la fatica e mi regala l’idea che posso davvero fare qualsiasi cosa ed arrivare dove voglio, in fondo basta solo volerlo ma volerlo davvero!
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