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LA FOTOGRAFIA NON SI FA SCATTANDO

Quando scattiamo realmente una fotografia?

Titolo provocatorio? Forse…LA FOTOGRAFIA NON SI FA SCATTANDO. Cosa significa realmente? Oggi viviamo un tempo veloce, fatto di immediatezza, del “tutto e subito”, la fotografia col digitale e con la tecnologia che avanza, consente di scattare una serie quasi infinita di fotografie, anche a raffica e questi numeri continuano a crescere, ma possiamo definire quando realmente una nostra fotografia è nata? Quando è stata concepita e quando ha visto la “luce”?

Può essere un atto meccanico, istintivo, apparentemente casuale ma voglio farti riflettere su una cosa: perchè una volta la fotografia aveva molto più valore? Cos’è cambiato davvero e come possiamo cavalcare il progresso senza venire schiacciati da un fiume in piena di persone che corrono in una direzione che non conoscono?


Ritratto di Asia - Ph. Gianluca Minchillo
Ritratto di Asia - Ph. Gianluca Minchillo

La scarsità crea valore

Di questo ne avevo già parlato: il principio di scarsità è una delle leve psicologiche che maggiormente ha impatto nella mente umana. Robert Cialdini è colui che l’ha definito nel suo famoso libro “Le armi della persuasione” e dice che più una cosa è scarsa, quindi meno disponibile, più l’essere umano ne attribuisce valore e questo avviene quando ci troviamo in un negozio, al supermercato, a fare acquisti di ogni tipo ma avviene anche nel marketing, le amicizie, le relazioni, praticamente per tutto.

In fotografia capisci bene che avere a disposizione un numero infinito di scatti fa perdere realmente valore alla singola foto rispetto a quando la pellicola ne consentiva solo 36.

Questo si verifica anche quando consegnamo ad un cliente 100 foto al posto di 10, il valore della singola foto scende drasticamente.


L’impatto nel differenziarsi

E qui arriviamo ad un altro punto cruciale: se come accennato questa è la tendenza del nostro tempo significa che la maggior parte dei fotografi sta sempre più facendo proprio un modo di fotografare veloce, immediato, che genera una quantità enorme di immagini ma che valore hanno se questo processo avviene in modo meccanico, senza nemmeno una pausa tra uno scatto e l’altro?


Quando si scatta realmente una fotografia

La fotografia non si realizza nel momento dello scatto ma nel tempo che intercorre tra uno scatto e l’altro. Prova a pensarci: se non ti dai il tempo di osservare, di vivere, di creare una relazione col tuo soggetto o nella preparazione di un set di still life, lo scatto non ci sarebbe o sarebbe privo di contenuto, di anima.

Quello che voglio dire è che in un tempo in cui si corre sempre più velocemente verso una meta che nemmeno si intravede e lo si fa solo perchè lo fanno tutti, è importante fermarsi, capire perchè stiamo scattando quella fotografia, chiederci sempre se è realmente necessaria e se la dovessi pagare anche solo 1 euro la scatteresti?

Ti posso assicurare che quando inizierai a pensare che la fotografia non la fai scattandola ma la fai un attimo prima, quel prima diventa oro e la fotografia che scatterai sarà solo una conseguenza inevitabile di una reale necessità, non un atto meccanico e senza senso.

 
 
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