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RITRATTO AMBIENTATO: PERCHÈ FARLO?

Quando, dove e perchè scegliere di fare un ritratto ambientato

Ebbene si, torniamo a parlare di ritratto, ti mancava vero? In effetti dopo un po’ vado in astinenza. Ma questa voglia voglio parlarti di ritratto ambientato, non lo avevo mai fatto prima, forse perchè le volte in cui mi sono trovato a farlo sono state sicuramente poche in proporzione a tutti gli altri ritratti che ho fatto.

Prima di cominciare voglio che ti ponga delle domande: la prima è se avevi mai sentito parlare di ritratto ambientato, cosa credi lo identifichi da un altro tipo di ritratto, perchè un fotografo decide di realizzarlo e dove farlo.

Prima di continuare a leggere, cerca di dare delle risposte a queste domande. I miei articoli vogliono essere un dialogo tra me e te, voglio darti la mia visione ma voglio anche che sviluppi il tuo punto di vista.


Ritratto ambientato di Jeanine Catalina Facco
Ritratto ambientato di Jeanine Catalina Facco nella sua casa a Milano - Ph. Gianluca Minchillo

Cos’è il ritratto ambientato

Come puoi immaginare il ritratto ambientato è la fotografia di una persona inserita in un ambiente. Lo avrai visto migliaia di volte ma probabilmente non ti sei posto/a le domande che ti ho fatto sopra.

Tantissimi fotografi, anche bravissimi e famosissimi hanno fatto del ritratto ambientato un loro cavallo di battaglia: Arnold Newman è il primo nome che mi viene in mente e poi Annie Leibovitz, soprattutto da un certo momento in poi. Se mi conosci sai che è una fotografa che amo particolarmente, le sue fotografie sono iconiche, cinematografiche e i suoi ritratti sono un’esplosione di emozioni.


Perchè un fotografo sceglie di realizzare un ritratto ambientato

Stai rispondendo alle domande che ti ho posto? Una persona può essere fotografata in molti modi, scegliere di realizzare un ritratto ambientato significa raccontare quella persona anche grazie al luogo e agli oggetti che la circondano.

In poche parole quell’ambientazione scelta dal fotografo diventa protagonista tanto quanto la persona ritratta, è come se una cosa esistesse grazie all’altra e senza una delle due, la fotografia non potrebbe comunicare la stessa cosa.

Guarda la foto che ho scelto per questo articolo, lei è Jeanine Catalina Facco, una vocalist che lavora nei locali e discoteche. La sua immagine è spesso “inserita” nel suo contesto lavorativo. Anche quando viene fotografata in studio, tutto porta a quella connotazione: trucco, abiti, accessori.

Personalmente conosco Jeanine dal 2011 e l’ho sempre vista fuori dal suo lavoro, quasi sempre in casa (mia o sua), senza trucco e con abiti di una ragazza a cui piace star comoda.

Qui l’ho fotografata a casa sua e tutto ciò che la circonda è protagonista di questo ritratto, tanto quanto lei. Volevo raccontare la Jeanine che conosco io e non quella che gli altri sono abituati a vedere.


Dove realizzare un ritratto ambientato e come farlo

Chiaramente il luogo, il contesto e l’ambientazione dovrai sceglierla in base a quello che vuoi raccontare della persona che vuoi fotografare, potrebbe essere un contesto coerente oppure potresti scegliere di andare in contrasto. Facciamo un esempio pratico: devi fotografare un uomo dai tratti duri, muscoloso e tatuato, con lo sguardo che ispira cattiveria: se lo fotografi in un contesto spartano sei coerente con ciò che tutti pensano ad un primo impatto ma mettiamo il caso che quest’uomo lo conosci e sai che in realtà è la persona più buona, dolce e tranquilla che tu conosca, potresti scegliere di fotografarlo in un ambiente stile Barbie, non c’entra nulla ma sarebbe coerente con ciò che vuoi comunicare.

Quindi non ci sono imposizioni come sempre ma scelte di comunicazione e se le decisioni che prendi sono coerenti con ciò che vuoi raccontare, tutti gli elementi sono dei tasselli di un puzzle della storia.

Forse ti dirò un’ovvietà ma per realizzare un ritratto ambientato si prediligono focali grandangolari, così da includere molti più elementi e avere un’inquadratura larga.


Conclusioni

Se fino ad oggi hai sempre visto i ritratti ambientati concentrandoti solo sulla persona ritratta, da questo momento farai caso a tutto ciò che la circonda: agli oggetti, all’ambientazione e anche alle luci utilizzate.

Ti voglio lasciare con una frase che ho sentito in uno dei miei film preferiti: “La leggenda del pianista sull’Oceano” di Giuseppe Tornatore e tratto dal libro “Novecento” di Alessandro Baricco: “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”.


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