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  • LAVORARE CON LE AGENZIE PUBBLICITARIE

    Vantaggi e svantaggi di lavorare con le agenzie pubblicitarie Se sei un fotografo professionista quasi sicuramente ti sarà capitato di lavorare con agenzie pubblicitarie , specialmente se i servizi che offri sono commerciali. È un mondo molto vasto quello della fotografia pubblicitaria e avevo già scritto un articolo che ti riporto qui , può riguardare tantissimi settori: dalla moda alla ristorazione, si possono fotografare prodotti ma anche servizi, ad esempio sempre più spesso un hotel vuole raccontare, grazie ad un servizio fotografico, i servizi che propone e cosa può vivere un cliente. Quindi se una volta i servizi fotografici si limitavano alle riprese di interni, camere e aree comuni, oggi si vuole sempre più fare immedesimare un cliente nei modelli che diventano attori recitando la parte di una coppia in vacanza. Questo è quello che succede molto più frequentemente e i social media sono stati i veri trainanti di questa evoluzione. Servizio fotografico di un profumo commissionato da Ocalab Ma perchè un fotografo professionista dovrebbe lavorare con le agenzie pubblicitarie e non con il cliente direttamente? Questa è la domanda che ti stai facendo vero? Le agenzie pubblicitarie spesso sono strutturate in modo che varie persone all’interno dell’agenzia hanno un ruolo distinto, questo logicamente consente una maggior ramificazione e organizzazione del lavoro, ma anche banalmente dell’acquisizione di un cliente. Un’agenzia pubblicitaria potrebbe procurarti un volume di lavori molto più alto rispetto a quanto potresti fare tu da freelance. Questo è sicuramente un aspetto positivo, se aggiungiamo il fatto che tutte le contrattazioni, le definizioni di preventivo e accordi vari, se le gestisce l’agenzia e a te arriva solamente l’incarico una volta chiesto il preventivo. Se poi è un’agenzia con cui collabori continuativamente, conosce il tuo listino e può procurarti dei lavori saltando questi passaggi ma chiedendoti solamente la disponibilità. Meraviglioso vero? Ora arrivano le note dolenti… Quali sono gli aspetti negativi? Come sempre non tutto è oro ciò che luccica: negli ultimi anni di agenzie pubblicitarie, di comunicazione, marketing e chi più ne ha più ne metta, ne sono venute fuori come funghi. Alcune sono serie e lavorano bene ma altre no! Ne ho conosciute diverse per lavoro e posso assicurarti che quando ti trovi a lavorare con persone incompetenti, spesso maggiorenni da poco e che credono di poter smuovere le montagne, è davvero difficile. Non so perchè ma credo che in alcune agenzie seguano dei percorsi motivazionali americani, programmi per idioti che li fanno diventare ancora più scemi e completamente fuori dal contatto reale. Oltretutto essendo sempre loro ad avere il contatto col cliente, ti trovi in balia di informazioni perse, non corrette, che generano una confusione e una frustrazione che ti fanno solo venir voglia di andartene. Perchè un cliente si rivolge ad un’agenzia pubblicitaria? Questa è una domanda che spesso mi sono fatto e credo che se un cliente necessita di vari servizi, in un’agenzia pubblicitaria trovi tutto: chi si occupa del sito, dei social media, dell’organizzazione dei vari shooting, della grafica di eventuale materiale promozionale. Dentro ad un contratto ha tutto, un professionista da solo non potrebbe fornire un servizio così completo e spesso un cliente non ha tempo di cercare vari professionisti che lavorino in sinergia tra loro. Voglio però davvero porre l’attenzione sulla scelta dell’agenzia, ce ne sono tante: alcune sono validissime, composte da persone competenti che lavorano nel campo pubblicitario da tempo, che hanno il controllo sui dipendenti più giovani e sanno gestire i vari professionisti nel migliore dei modi. Altre invece come ti ho detto, ti fanno solo venir voglia di scappare. Oliviero Toscani diceva sempre che lui odiava i pubblicitari e che aveva lavorato pochissimo con le agenzie pubblicitarie. Mi faceva sempre sorridere quando lo diceva nelle varie interviste o conferenze: sosteneva che tutte queste persone volevano fare i creativi ma non lo erano e inoltre cercavano le idee ma le idee le cerca soltanto chi non le ha . Non avrei mai pensato di dirlo ma ora mi trovo completamente d’accordo con lui. Conclusioni Lavorare con le agenzie pubblicitarie come fotografo è sicuramente un’esperienza da fare, può darti molti vantaggi e io stesso continuo a farlo. Prima però voglio darti alcuni consigli: non sentirti inferiore a nessuno, non cedere a richieste che ritieni assurde e sii sempre coerente con la qualità del lavoro che vuoi proporre ma soprattutto non aver timore di dire di no a qualcosa che non ti sta bene .

  • OLTRE IL FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES

    Racconti inediti della 78° edizione del Festival del Cinema di Cannes Anche quest’anno è arrivato il momento del Festival del Cinema di Cannes , il Festival cinematografico più importante anche se il braccio di ferro con la Mostra del Cinema di Venezia è sempre forte, personalmente credo che i francesi ci battano purtroppo a mani basse in termine di qualità di organizzazione, cura dei dettagli e servizi per gli addetti ai lavori. C’è anche un rigore, una formalità che rende il Festival del Cinema di Cannes più solenne, mentre la Mostra del Cinema di Venezia ha un’aria più scanzonata e goliardica. Forse per questo è indubbiamente più divertente ma Cannes ahimè ne continua a detenere lo scettro. Questa edizione era la mia seconda volta e rispetto all’anno precedente, dove per me era tutto nuovo, l’ho vissuta con meno entusiasmo e stupore, forse anche con una leggera delusione data dai nomi che sono stati davvero importanti e non hanno minimamente deluso le aspettative, ma non c’è stato quel guizzo, quella sorpresa, quella persona arrivata inaspettatamente all’ultimo minuto, eccezion fatta per Rihanna . Quello infatti credo sia stato uno dei momenti più belli ed emozionanti del Festival. Aneddoti e curiosità del Red Carpet L’arrivo di Rihanna Come dicevo quello di Rihanna è stato uno dei colpi di scena più eclatanti, non aveva fatto il Red Carpet ma da tradizione i red carpet a Cannes per ogni film sono 2: uno di entrata e uno d’uscita dalla sala di proiezione, quello d’uscita da il via all’inizio del Red Carpet successivo e chiaramente è molto più veloce. Rihanna entrò in sala direttamente dal parcheggio per cui solo un piccolo gruppo di persone all’uscita l’avevano vista entrare, noi fotografi no. Quando uscì rimasi stupito e felice di vederla, mi fiondai a farle più foto possibili in una serata dove la pioggia aveva iniziato a farci compagnia e forse ha reso ancor più suggestivo quel momento. Mission Impossible selfie Un altro momento da ricordare è il selfie del cast di Mission Impossible con Tom Cruise sopra la famosissima scalinata del palazzo del Cinema. È sempre bello quando gli attori e i registi rompono l’etichetta e fanno qualcosa di inaspettato, noi fotografi non vediamo l’ora che accada per portare a casa delle foto diverse, questa foto nelle varie versioni ho visto che ha fatto rapidamente il giro dei social. Mission impossible ma come ci ha abituati negli anni Tom Cruise, tutto diventa possibile. Mission Impossibile cast - Cannes Film Festival 78° Non fate arrabbiare Denzel Washington Questa cosa è stata davvero singolare, ammetto che durante il Red Carpet di Denzel Washington io non mi sono accorto di nulla ma il giorno dopo i media davano solo la notizia della rissa tra l’attore Hollywoodiano e un fotografo sulla Croisette, guardo il video e si vede chiaramente il battibecco acceso tra i due, con un altro collega che conosco bene vicino che tentava di stemperare la tensione e minimizzare l’accaduto. Questo fotografo continuava a chiamare l’attore per fotografarlo, voleva che si girasse ma era all’inizio del tappeto rosso e doveva ancora iniziare la sua passerella, stava inoltre parlando con altre persone e non so se non avesse sentito o non volesse iniziare in quel momento a farsi fotografare. Fatto sta che questo fotografo allungando un braccio tocca quello di Denzel Washington che non ha preso affatto bene questo gesto. Poi la tensione si è stemperata subito ma il fotografo ha rischiato il ritiro del pass, tant’è che il giorno successivo non si è presentato sul Red Carpet. Poi so che la vicenda si è risolta senza alcuna conseguenza. Anche i Vip attaccati dalle api Una scena bizzarra e forse meno vista in questi giorni è stata quella di Emma Stone visibilmente impaurita da un’ape che le stava ronzando attorno. Come moltissime persone appena l’ha vista ha iniziato ad urlare e a piegarsi in tutte le posizioni per evitare il contatto troppo ravvicinato. Evidentemente non sa che con api, squali, lupi ed orsi la cosa migliore da fare è rimanere fermi immobili (facile a dirsi vero?). Mi sono accorto che ho una foto di quel momento dove fotografo sia Emma Stone che l’ape che più di tutti noi è riuscita ad avvicinarsi. Emma Stone e l'ape Conclusioni Avrei potuto parlare dei bellissimi abiti, gioielli, modelle, attrici ed attori ma queste cose sono state ampiamente raccontate da tutti i media per 12 giorni consecutivi. I social credo non abbiano mostrato altro se non le nostre foto. L’evento glamour che monopolizza brand e comunicazione di tutto il mondo è e deve essere al primo posto in quei giorni ma le curiosità, gli aneddoti, sono sempre le cose che da ascoltatore mi interessano di più e così, mettendomi nei panni di chi legge questo blog ho scelto di raccontare qualcosa che probabilmente mi ricorderei più di tutte le altre cose.

  • RITRATTO AMBIENTATO: PERCHÈ FARLO?

    Quando, dove e perchè scegliere di fare un ritratto ambientato Ebbene si, torniamo a parlare di ritratto, ti mancava vero? In effetti dopo un po’ vado in astinenza. Ma questa voglia voglio parlarti di ritratto ambientato , non lo avevo mai fatto prima, forse perchè le volte in cui mi sono trovato a farlo sono state sicuramente poche in proporzione a tutti gli altri ritratti che ho fatto. Prima di cominciare voglio che ti ponga delle domande: la prima è se avevi mai sentito parlare di ritratto ambientato, cosa credi lo identifichi da un altro tipo di ritratto, perchè un fotografo decide di realizzarlo e dove farlo. Prima di continuare a leggere, cerca di dare delle risposte a queste domande. I miei articoli vogliono essere un dialogo tra me e te, voglio darti la mia visione ma voglio anche che sviluppi il tuo punto di vista. Ritratto ambientato di Jeanine Catalina Facco nella sua casa a Milano - Ph. Gianluca Minchillo Cos’è il ritratto ambientato Come puoi immaginare il ritratto ambientato è la fotografia di una persona inserita in un ambiente. Lo avrai visto migliaia di volte ma probabilmente non ti sei posto/a le domande che ti ho fatto sopra. Tantissimi fotografi, anche bravissimi e famosissimi hanno fatto del ritratto ambientato un loro cavallo di battaglia: Arnold Newman è il primo nome che mi viene in mente e poi Annie Leibovitz , soprattutto da un certo momento in poi. Se mi conosci sai che è una fotografa che amo particolarmente, le sue fotografie sono iconiche, cinematografiche e i suoi ritratti sono un’esplosione di emozioni. Perchè un fotografo sceglie di realizzare un ritratto ambientato Stai rispondendo alle domande che ti ho posto? Una persona può essere fotografata in molti modi, scegliere di realizzare un ritratto ambientato significa raccontare quella persona anche grazie al luogo e agli oggetti che la circondano. In poche parole quell’ambientazione scelta dal fotografo diventa protagonista tanto quanto la persona ritratta , è come se una cosa esistesse grazie all’altra e senza una delle due, la fotografia non potrebbe comunicare la stessa cosa. Guarda la foto che ho scelto per questo articolo, lei è Jeanine Catalina Facco , una vocalist che lavora nei locali e discoteche. La sua immagine è spesso “inserita” nel suo contesto lavorativo. Anche quando viene fotografata in studio, tutto porta a quella connotazione: trucco, abiti, accessori. Personalmente conosco Jeanine dal 2011 e l’ho sempre vista fuori dal suo lavoro, quasi sempre in casa (mia o sua), senza trucco e con abiti di una ragazza a cui piace star comoda. Qui l’ho fotografata a casa sua e tutto ciò che la circonda è protagonista di questo ritratto, tanto quanto lei. Volevo raccontare la Jeanine che conosco io e non quella che gli altri sono abituati a vedere. Dove realizzare un ritratto ambientato e come farlo Chiaramente il luogo, il contesto e l’ambientazione dovrai sceglierla in base a quello che vuoi raccontare della persona che vuoi fotografare, potrebbe essere un contesto coerente oppure potresti scegliere di andare in contrasto. Facciamo un esempio pratico: devi fotografare un uomo dai tratti duri, muscoloso e tatuato, con lo sguardo che ispira cattiveria: se lo fotografi in un contesto spartano sei coerente con ciò che tutti pensano ad un primo impatto ma mettiamo il caso che quest’uomo lo conosci e sai che in realtà è la persona più buona, dolce e tranquilla che tu conosca, potresti scegliere di fotografarlo in un ambiente stile Barbie, non c’entra nulla ma sarebbe coerente con ciò che vuoi comunicare . Quindi non ci sono imposizioni come sempre ma scelte di comunicazione e se le decisioni che prendi sono coerenti con ciò che vuoi raccontare, tutti gli elementi sono dei tasselli di un puzzle della storia . Forse ti dirò un’ovvietà ma per realizzare un ritratto ambientato si prediligono focali grandangolari, così da includere molti più elementi e avere un’inquadratura larga. Conclusioni Se fino ad oggi hai sempre visto i ritratti ambientati concentrandoti solo sulla persona ritratta, da questo momento farai caso a tutto ciò che la circonda: agli oggetti, all’ambientazione e anche alle luci utilizzate. Ti voglio lasciare con una frase che ho sentito in uno dei miei film preferiti: “La leggenda del pianista sull’Oceano” di Giuseppe Tornatore e tratto dal libro “Novecento” di Alessandro Baricco: “ Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla ”.

  • INSODDISFAZIONI FOTOGRAFICHE

    Quando le insoddisfazioni fotografiche diventano un’opportunità Che tu sia un fotografo alle prime armi o con tanti anni di carriera alle spalle, ti sarà capitato tantissime volte di trovarti di fronte a un muro e vivere profondamente delle insoddisfazioni fotografiche . Magari le tue foto non ti piacevano perchè avevi un’aspettativa molto più alta e le cose non sono andate come speravi, ti sei posto degli obiettivi che non hai saputo raggiungere, non lavori quanto vorresti, insomma ti trovi a vivere delle giornate completamente nere, in cui probabilmente stai pensando di mollare tutto, di andare a fare un altro lavoro oppure che hai sbagliato strada, che la fotografia non fa per te e che magari stai occupando il posto di un altro/a. Tutto questo posso dirti che è assolutamente normale, fa parte del gioco e di queste continue oscillazioni tra il giorno e la notte che la vita ci fa vivere, forse l’una senza l’altra non potrebbe esistere . Mentre sto scrivendo questo articolo, guardo fuori dalla finestra: sono le 7 di sera, piove, fa freddo, anche se siamo in primavera sembra novembre, è stata una giornata decisamente no per vari contrattempi ma credo fortemente che in tutto questo si nascondino delle grandissime opportunità … Ritratto fotografico di Ludovika - uno dei primi ritratti in cui ho provato una soddisfazione enorme Dio benedica l’insoddisfazione Credo di essere un uomo complesso (vorrei continuare a dire ragazzo ancora per una ventina d’anni ma ahimè il 20 marzo arriva inesorabilmente ogni anno), lo dico senza vergogna: sono pieno di sfaccettature e contraddizioni. Per complesso intendo questo, non difficile ma posso sembrarlo, proprio perchè amo distinguermi, sono sempre stato convinto di notare e pensare cose che gli altri non hanno nemmeno voglia di vedere e per questo credo che le persone superficiali vivano sicuramente molto meglio. Ma non farei mai cambio, è una contraddizione vero? Esattamente come credo che essere insoddisfatti di qualcosa sia una benedizione . Tutto ciò che noi facciamo, anche le cose più grandi e migliori della nostra vita nascono da un’insoddisfazione . Se una persona è soddisfatta di qualcosa non sente il bisogno di andare oltre. Facciamo un esempio molto pratico: una persona guadagna 1.500 euro al mese, è soddisfatta, non sentirà mai il bisogno di guadagnare di più. Se una persona è soddisfatta del parrucchiere da cui va non sarà mai spinta a cambiare, provarne altri e magari trovarne uno migliore. Quindi l’insoddisfazione è una grande opportunità . Perchè le persone si accontentano So cosa stai pensando, con questo ragionamento saremo sempre insoddisfatti di qualcosa, perchè si può sempre avere di più, si può sempre migliorare. Si, è esattamente così: la vita è una continua evoluzione, una continua ricerca e la soddisfazione di una cosa ottenuta dura pochissimo. Secondo te le persone che si accontentano vivono realmente meglio? Probabilmente si ma ora voglio dirti una cosa che forse non sai, nella prima metà del secolo scorso un medico disse:” Sono state fatte talmente tante scoperte in ambito medicale, che nulla verrà più scoperto”. Se oggi la vita si è allungata drasticamente, se da tante malattie si può guarire è solo grazie a chi non si è accontentato dei risultati raggiunti , della qualità della vita che aveva. Come non accontentarsi in fotografia In fotografia si riporta il proprio carattere, la propria personalità e i propri gusti ed è giustissimo tutto questo. Non tutti sentono questa insoddisfazione e infatti non tutti arrivano ad essere riconosciuti e ricordati. Molto probabilmente non basta essere insoddisfatti per avere successo, ma se in questo momento anche tu senti di essere insoddisfatto non abbatterti e pensa che è una grandissima occasione, che è una cosa estremamente positiva e che è la benzina che ti permetterà di raggiungere mete molto più belle e lontane . Che senza questa insoddisfazione probabilmente staresti racchiuso/a nei confini del tuo benessere. Conclusioni Oggi le conclusioni sono brevissime, voglio solo dirti una cosa: oggi è una giornata in cui sento di mettere in discussione tutto quello che ho fatto finora, in cui credo di voler cambiare parecchie cose e più sento questa insoddisfazione più sono felice, carico e motivato per fare cose che altrimenti non avrei mai pensato di fare. Per cui torno alla frase iniziale: se anche tu senti un’insoddisfazione nella tua vita, nella tua attività di fotografo, nella qualità delle foto che fai: non potresti vivere un’opportunità migliore .

  • QUANTO COSTA UN FOTOGRAFO? SVELIAMO I PREZZI

    Sveliamo finalmente i prezzi di un fotografo professionista Una delle ricerche più effettuate su google è: “ Quando costa un fotografo professionista ”. Come l’ho scoperto non te lo dico… scherzo, esistono dei tool che consentono di capire quali sono le parole chiave più cercate, più cliccate e di conseguenza gli argomenti nel tuo settore di maggiore interesse e una di queste nel campo della fotografia è appunto quanto costa un fotografo. Che la ricerca parta da un cliente o da un fotografo che vuole capire quanto chiedere per un primo lavoro, mi sono accorto che effettivamente su internet non si trova molto su questo argomento. In questo articolo voglio portarti a considerare vari aspetti e finalmente, svelare qualche prezzo. Perchè in fondo c’è sempre molta omertà quando si parla di soldi, anche tra i professionisti, eppure non c’è assolutamente nulla di cui vergognarsi e io non ho paura di dire i prezzi che faccio. Ma li svelerò alla fine. Servizio fotografico Fashion per un brand di abbigliamento artigianale Come calcolare i prezzi in fotografia Ovviamente parlare di fotografia è molto generico e non posso darti dei listini standard, chi fa matrimoni ad esempio chiede delle cifre che spesso a primo impatto, possono risultare molto alte ma il motivo è che dietro c'è davvero tanto lavoro e i clienti spesso non lo vedono, io posso parlarti di qualcosa che conosco da vicino e spiegarti dei criteri. Prima però ti voglio dire alcune cose: non so se lo sai ma un’azienda che vende un prodotto moltiplica il costo di lavorazione per 4 o 5, per arrivare poi al prezzo finale. Questa regola normalmente vale per aziende, ristoranti, negozi. Un fotografo potrebbe determinare i suoi prezzi in questo modo? In fin dei conti un fotografo ha dei costi come attrezzatura (macchine fotografiche, computer, flash, luci, accessori vari), abbonamento a vari programmi di post produzione, formazione, costo di gestione dell’attività (commercialista, pubblicità, sito internet) affitto di un eventuale studio, bollette, costi di pulizia, spostamenti se lavora anche in altre città. Tutto questo potrebbe proiettarlo come spesa a 5 anni, suddividendolo per anno e moltiplicandolo per 4, alla fine il totale di servizi fotografici stimati per l’anno devono valere questa cifra. Non so onestamente quanti facciano questo ragionamento, sarebbe corretto, forse… Come vengono calcolati i prezzi nell’arte Nell’arte questo discorso non vale, gli artisti non ragionano come un’azienda ma per convenzioni. Un quadro non assume un valore in base a quanto è costato produrlo ma ad un coefficiente, ovvero un prezzo da moltiplicare per le dimensioni dell’opera. Chi decide questo valore? Il mercato. Se c’è un gallerista che propone un quadro ad una certa cifra e qualcuno lo acquista significa che il suo valore è corretto, se la richiesta supera la domanda, questo valore tenderà a salire. Queste sono leggi di mercato. Sappiamo bene che ci sono quadri che valgono zero e altri milioni di euro, il valore intrinseco però è il medesimo. Ti direi che in fotografia avviene un mix di queste cose: il prezzo viene determinato dai costi che hai ma anche da chi sei e dal valore che il mercato decide di attribuirti , in base al curriculum che hai, alle cose che hai fatto e alla richiesta che hai. Ma quindi quanto costa un fotografo? Come avrai capito non esiste un listino, non potrebbe esserci un tariffario uguale per tutti perchè ogni fotografo è diverso e ogni lavoro è diverso, quanto vale il tempo di un professionista richiesto e che non ha abbastanza tempo per soddisfare tutte le richieste? Solo lui può deciderlo. Viceversa un fotografo alle prime armi che non ha richieste e che lavora per farsi conoscere avrà dei prezzi notevolmente più bassi. Personalmente non credo alla concorrenza sleale in questo senso. Credo che ognuno faccia i prezzi che può permettersi di fare . Se ti trovi nella confusione più totale ti lascio il link di un articolo dove hai l’opportunità di prenotare una lettura portfolio gratuita con me . Qui ti aiuterò a capire il tuo livello e che cifre puoi chiedere ai tuoi clienti. Conclusioni Personalmente per tutti i lavori pubblicitari chiedo tra i 700 e gli 800 euro a giornata. Indipendentemente da quante foto scatto e consegno. Per la mezza giornata invece chiedo tra i 400 e i 500 euro. Ti indico una forbice perchè dipende da alcune cose: quanto lontano devo andare, se il cliente è fidelizzato, il tempo di post produzione che richiederanno le foto. Per i ritratti invece chiedo 250 euro mentre per i book fotografici 400/600 euro, a seconda se viene venduto con truccatrice o no. Sai qual’è il modo migliore per capire che prezzi puoi fare? Immagina di essere il cliente di te stesso: quanto pagheresti un tuo servizio fotografico? Quello è il prezzo giusto .

  • IL VIAGGIO DEL RITRATTO FOTOGRAFICO

    Ingredienti segreti: tutto ciò che nessuno ti ha mai detto sul ritratto fotografico Il ritratto è un genere fotografico molto amato, esiste da prima della nascita della fotografia, molti nobili, papi e re infatti commissionavano agli artisti dell’epoca, un loro ritratto (dipinto), con la nascita della fotografia tutto è stato più semplice ed immediato e l’immediatezza che negli anni ha raggiunto la massima capacità tecnica, ha dato il via a numerose possibilità tecniche e realizzative ma in tantissimi ignorano il potenziale che ha questo atto. Ritratto fotografico di Samantha Giordano Come eseguire un ritratto fotografico Un ritratto si può fare in infiniti modi , in fin dei conti si tratta solamente di fotografare una persona che incontriamo. Pensiamoci bene: chiunque si sia approcciato almeno una volta al ritratto si è limitato a premere un pulsante, magari preoccupandosi che la persona davanti a noi sorridesse, fosse ben pettinata e con uno sfondo gradevole, che la luce fosse sufficiente ad illuminarle il volto correttamente e fine. Mi verrebbe da dire che è corretto, non c’è niente di sbagliato in tutto questo, è come avere in mano dei pomodori e fare semplicemente una pasta al pomodoro, è il piatto in assoluto più semplice ma tutti sappiamo che anche per fare una semplice pasta al pomodoro bisogna impegnarsi per farla bene, ci sono tante variabili che possono farla diventare buonissima o immangiabile. Già farla bene siamo a un livello che non è basico ma ti posso assicurare che con solo dei pomodori ho mangiato un piatto stellato, era un’insalata di pomodori fatta da 7 tipologie di pomodori differenti in varie consistenze. Capisci bene che siamo ad un altro livello. Bene nella fotografia di ritratto è esattamente la stessa cosa, le possibilità di fare una pasta al pomodoro fatta male, farne una buonissima o fare un piatto gourmet stellato sono tutte dentro ad un unico ingrediente, sta a te capire cosa vuoi fare e come sfruttare questo mezzo che è la macchina fotografica e ora ti spiegherò quello che ho imparato e messo in pratica negli anni e che continuo a far evolvere perchè la fotografia è un viaggio senza fine . La relazione con il nostro soggetto Quando ci troviamo di fronte una persona da fotografare dobbiamo capire che la sua estetica è solo la punta dell’iceberg , è solo ciò che appare in superficie ed è visibile all’occhio ma noi come esseri umani abbiamo la possibilità di vedere anche ciò che è sommerso e che ad un primo sguardo non è visibile. Personalmente prima di fotografare qualcuno mi piace parlarci, osservare il suo sguardo, come si muove, il tono della sua voce, se sorride, se si sente a suo agio o in imbarazzo, cerco di capire più cose possibili non tanto del suo carattere ma del suo approccio a quella che molto spesso è una novità: il farsi fotografare da un professionista . Dopodiché mi piace raccontare qualcosa di me in modo da trovarmi anch’io nella stessa sua posizione, è molto imbarazzante quando ci troviamo in una situazione di inferiorità e in questo caso il fotografo è "armato". Far capire alla persona che il suo disagio è normale ed è lo stesso che proviamo noi perchè in fin dei conti noi guardiamo il nostro soggetto ma lui guarda noi e chi in qualche modo deve fare la “performance” siamo noi. Inizia il viaggio Ma ora arriva la parte più succulenta, quella che stavi aspettando, inizia il servizio fotografico di ritratto! All’inizio ci si scalda un po’, come lo sportivo che inizia a correre senza partire subito all’attacco, è fondamentale per far scorrere le energie senza forzarle. Qui entriamo in una consapevolezza profonda, abbiamo a disposizione 2 cose preziosissime: lo spazio e il tempo . Lo spazio è l’ambiente dove abbiamo deciso di realizzare questo ritratto e il tempo è quello a disposizione, a volte lo scegliamo a volte ci viene imposto. Avere dei confini non è un limite , è necessario per non perdersi. Qui possiamo fare soltanto una cosa: prendere la persona per mano e lanciarsi in quel vuoto emotivo attraversando le situazioni più nascoste, quelle che non riusciamo a dire, quelle che ci fanno vibrare. Lo so cosa ti starai chiedendo: come faccio? Come faccio a portare qualcuno a lasciarsi andare? Devi essere disposto a farlo tu per primo, se vuoi ricevere devi prima dare , devi mettere sul piatto tutta la tua vulnerabilità e dimenticare la professionalità che ti ha fatto impostare la macchina fotografica correttamente, le luci, ecc. Devi essere disposto a metterti letteralmente in gioco e per farlo non puoi conoscere il finale , devi essere disposto a fare questo viaggio insieme all’altra persona con l’incertezza del risultato, di dove vi porterà e di come sarà. Se sarai disposto a fare tutto questo ti posso assicurare che l’altra persona sarà felice di seguirti, che il ritratto che realizzerai sarà intenso, diverso da tutti gli altri e comunicherà qualcosa che altrimenti non ci sarebbe stato, in poche parole avrete riempito questo spazio e questo tempo insieme con qualcosa di importante, avrete dato un senso grazie alla fotografia al vostro incontro . Conclusioni Ricordati sempre che il ritratto si fa in due , il fotografo deve semplicemente guidare ma non può restare a terra. Questo è tutto quello che serve per vivere il ritratto come un viaggio , per provare un’esperienza unica, per differenziarsi dalla maggior parte di fotografi che si limitano a fare una “buona pasta al pomodoro”. Guarda alcuni dei ritratti che ho scattato qui o nella mia pagina instagram .

  • FOTOGRAFO CERTIFICATO LEICA

    Quanto contano i riconoscimenti per un fotografo Nella vita lo sappiamo: i momenti belli, brutti, difficili, quelli dove ogni cosa sembra andare bene, si alternano come le onde del mare, imprevedibilmente l’acqua è limpida, calma e cristallina per poi diventare torbida, agitata, aumentando così la corrente e la forza delle onde che si alzano sempre di più, per poi calare di nuovo. Da quando ho cominciato a fare il fotografo professionista, di momenti meravigliosi ne ho avuti davvero tanti, penso al primo festival del cinema di Venezia , al primo festival del cinema di Cannes , alla mia prima cover per Rolling Stone Italia , a quando ho fotografato la prima Celebrity, a quando ho partecipato ad una trasmissione televisiva su Rai 1, se ci penso stento anche a credere che tutte queste cose siano accadute per davvero pensando al me di 10 anni fa e sono accadute tutte molto velocemente. Uno dei momenti che voglio ricordare oggi e che mi ha restituito anni di impegno, lavoro e capa tosta nel credere in quello che volevo ad ogni costo è quando mi arrivò la comunicazione che ero diventato un fotografo certificato Leica . Foto scattata alla presentazione della Leica SL3 Cos’è Leica e perchè è così importante questo brand Leica per chi non lo conosce è un brand di macchine fotografiche ma detto così è davvero riduttivo. Leica è stato il primo brand della storia a produrre una macchina fotografica con pellicola a 35 mm. Pensa che dai primi del ‘900 ad oggi è rimasto questo standard per il frame della pellicola e gli attuali sensori full frame delle macchine fotografiche digitali, hanno le stesse dimensioni: 35 x 24 mm (può variare di 1 mm a seconda dei produttori). Prima le macchine fotografiche erano molto più grandi e voluminose, non avevano l’immediatezza dello scatto e non permettevano di vedere la scena attraverso il telemetro. Leica quindi non è un semplice brand, è un pezzo di storia , è un’azienda che ha rivoluzionato il mondo della fotografia, senza l’invenzione di Oskar Barnack moltissime foto non sarebbero mai state scattate, certi eventi non sarebbero mai stati raccontati e forse oggi non potremmo utilizzare le fotocamere che conosciamo, magari qualcuno si sarebbe inventato altro. Leica nel mercato fotografico attuale Da sempre Leica produce delle fotocamere eccellenti, ancora oggi sono fatte a mano in Germania e la qualità dei materiali utilizzati per fotocamere ed obiettivi è imbattibile. Chiaramente questo ha fatto di Leica un brand considerato di lusso, quindi non serva che te lo dica: molto ma molto costoso. Leica credo sia anche l’unico brand di fotocamere ad avere dei negozi monomarca e permette a tutti di provare tutti i prodotti che ha a catalogo gratuitamente, questa cosa mi ha “fregato”! Per curiosità sono andato nel Leica store di Milano a provare una fotocamera che mi incuriosiva, era un periodo in cui volevo acquistare qualcosa di più professionale ed aggiornato e quindi mi stavo guardando attorno. Posso solo dirti che non fu un amore a prima vista. Tornai a casa pensando che non facesse per me, che tutto ciò che caratterizzava quella macchina non valesse i soldi che costava. Il problema è che le foto che scattai quel giorno me le portai via e anche se le misi a dormire in un hard disk, ogni tanto andavo a guardarle. Ogni volta notavo qualcosa in più, non sapevo cosa ma avevano un’armonia nei colori, nella pasta, nei passaggi tonali da luci ed ombre, davvero sorprendenti. Nel giro di qualche mese, con non pochi pensieri, dubbi e tante preoccupazioni: acquistai la mia prima, modello Leica SL2. Una fotocamera professionale full frame abbinata ad un obiettivo 24/70 f2.8 sempre marchiato Leica. A distanza di qualche anno posso dirti che la differenza tra le foto fatte con Leica e quelle fatte con altre macchine in precedenza si nota e non la cambierei per nessun’altra macchina esistente sul mercato. Diventare un fotografo certificato Leica Ora finalmente arriviamo a quando, dopo una semplice candidatura tramite il loro sito, Leica mi comunicò che ero entrato a far parte dei fotografi certificati. Siamo in pochi in tutta Italia e per me fu un riconoscimento incredibile. Era come se tutti i tasselli del puzzle si fossero incastrati ed era l’ennesima conferma che tutte le mie scelte erano state giuste , anche nella scelta di questa fotocamera. Ma la cosa forse più bella ed emozionante è stata partecipare ad un evento organizzato a Milano in un hotel bellissimo, dove ho potuto conoscere gli altri fotografi certificati Leica, erano tutti colleghi ma fino a qualche tempo prima li seguivo su instagram come un giocatore di calcio di una squadra di provincia può seguire Messi o Ronaldo. Ho conosciuto Max di Max&Douglas , Eolo Perfido , rivisto il mio Maestro Toni Thorimbert , che abbracciai dicendogli:" Se non fosse stato per, oggi non sarei qui ", devo davvero tanto a lui e queste parole erano dense di commozione, gratitudine e stima. Erano tutti li ed io ero in mezzo a loro a chiacchierare, bere Gin Tonic e commentare la bontà di un risotto alla milanese che rimane il risotto più buono che abbia mai assaggiato. Sembra un sogno vero? Eppure è successo realmente . Conclusioni Non so perchè a volte la vita prenda certe direzioni, non lo so davvero ma di una cosa sono certo: le cose non succedono mai per caso . Tutto arriva nel momento giusto, nel momento in cui sei davvero pronto a ricevere . Se qualcosa non ti soddisfa, non va come vorresti, non ti abbattere. Continua a crederci, a coltivare i tuoi sogni e a lavorare per permettere alla vita di realizzarli. Non accontentarti di qualcosa solo perchè l’alternativa ti spaventa, vivere una vita che non ci soddisfa non è una cosa normale . Abbi la forza di non accettarlo! Fai il primo passo e una storia, come quella che ti ho raccontato, potresti raccontarla tu molto ma molto presto!

  • FARE IL FOTOGRAFO PROFESSIONISTA…OGGI

    Fare il fotografo professionista e lanciarsi sul mercato Esiste ancora la professione di fotografo nel 2024? Vale la pena investire in corsi, attrezzatura per voler fare il fotografo come professione? Nell’era dell’intelligenza artificiale non è che mi ritroverò di qui a poco ad aver buttato via solo tempo e denaro? Si può guadagnare bene facendo il fotografo? So che queste domande, ora che hai deciso di intraprendere questa strada, te le stai ponendo. Sei spaventato/a perchè senti i racconti di chi magari lo fa come secondo lavoro, di chi ha tentato questo percorso senza riuscirci o magari amici e parenti ti stanno spingendo a ripensarci, che non ne vale la pena, che rincorrere i sogni non fa mangiare e quindi è meglio tenere la fotografia come hobby. Ti aiuterò in questo articolo a mettere un po’ d’ordine a tutta la confusione che hai in testa e capire se e quando vale la pena investire in questa passione. Ma prima facciamo un piccolo passo indietro, a quando tutte queste domande me le facevo io… Backstage Shooting di moda Come sono diventato fotografo professionista Non voglio raccontarti la mia storia ma dirti brevemente che alla fotografia sono sbarcato a 30 anni compiuti, prima avevo sempre fatto il grafico e designer quindi con le immagini avevo sempre avuto a che fare ma di fotografia non sapevo nulla. Ero reduce da un periodo non proprio facilissimo, come tutti i periodi di grandi cambiamenti ( sono convinto che proprio in questi momenti arrivino le opportunità migliori ), mi iscrissi a un corso base di fotografia per curiosità, per impiegare il tanto tempo libero che avevo e per “arrangiarmi” se dovevo fotografare qualcosa che riguardava il mio lavoro. Da li si è aperta un’autostrada davanti a me e io l’ho semplicemente percorsa. Mai avrei immaginato di ritrovarmi entro pochissimo tempo a fare il fotografo professionista e a vivere grazie alla fotografia esperienze incredibili. Ho subito capito che la fotografia per me rappresentava una chiave in grado di aprire tante porte che altrimenti sarebbero state chiuse e si sa, quando si apre una porta dietro c’è sempre qualcos’altro, magari ce ne sono delle altre, tutto è legato, concatenato e tante situazioni sono una conseguenza dell’altra. Questa cosa mi ha suggerito tutte le risposte positive alle domande iniziali. La mia motivazione ha cominciato a crescere giorno dopo giorno, ho iniziato a vedere i miei sogni prendere forma, potevo visualizzarli, immaginarli, viverli dentro di me prima ancora che si realizzassero ma soprattutto, mi ha fatto superare tutte le difficoltà e i momenti no che inevitabilmente ci sono. Questa cosa continua ancora e spero non finirà mai perchè la tanto desiderata sicurezza ti fa perdere l’adrenalina della conquista e tra morire di ansia o di noia sceglierò sempre la prima. Com'è cambiata la professione di fotografo negli anni La professione di fotografo negli anni è cambiata molto ed è in continua evoluzione, continua a chiamarsi così ma oggettivamente è quasi un altro mestiere. Una volta il fotografo professionista era un artigiano, il solo a conoscere la tecnica fotografica necessaria per realizzare una fotografia corretta. Oggi con la tecnologia tutta quella parte è andata quasi a morire, mi spiego meglio: non sto dicendo che per fare il fotografo non serva imparare la tecnica ma è chiaro che oggi non influisce minimamente saper sviluppare un negativo, saper esporre correttamente, qualsiasi macchina fotografica moderna ha un esposimetro interno e con la nascita delle mirrorless abbiamo addirittura un’anteprima reale dell’esposizione nel momento dello scatto. Non può quindi essere sufficiente conoscere alla perfezione qualcosa che la tecnologia regala a tutti. Se ci pensi pagheresti uno scrivano oggi? Una volta in pochi sapevano scrivere, ora lo sanno fare tutti o quasi. Conclusioni Ma quindi cosa bisogna fare per fare il fotografo professionista in questo momento? La differenza . Niente di più, niente di meno. Siamo abituati a “copiare”, ispirarci, esser condizionati da ciò che vediamo e va benissimo per studiare il mercato, sapere cosa fanno gli altri e migliorarci ma se qualcuno lavora facendo determinate cose non è matematico che facendole anche noi lavoreremo tanto quanto, anzi è molto probabile che non riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo. La differenza può essere fatta anche da piccole cose, ognuno di noi ha un vantaggio su chiunque altro: la propria unicità . È li che dobbiamo trovare quella caratteristica per proporre un servizio diverso, un risultato diverso, un’esperienza diversa ai nostri clienti. Quando smetterai di copiare e inizierai ad esser copiato/a, capirai di esserci riuscito/a .

  • L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN FOTOGRAFIA È DAVVERO COSÌ INTELLIGENTE?

    Come l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo della fotografia professionale Come sempre il mondo si sta dividendo in due: chi sostiene che l’ intelligenza artificiale rovinerà le nostre vite e chi invece sostiene che sia l’invenzione del secolo. Ho deciso di scrivere questo articolo dopo un’intera settimana trascorsa a vedere su Instagram foto pubblicate da chiunque che sembravano appena sfornate da un servizio fotografico professionale. Alcune sembravano proprio reali, altre meno ma il risultato era comunque sorprendente. Da fotografo professionista il primo pensiero è stato: quindi da qui a poco non servirò più? Nessuno avrà più bisogno di me, di tutto ciò che ho imparato lavorando negli anni e di tutta la mia attrezzatura costosa che mi sono costruito un pezzo alla volta. Ci ho pensato su e alla fine la risposta è stata no! Anzi ti dirò di più, sarò grato all’intelligenza artificiale per creare un bisogno ancora maggiore di fotografi professionisti come me e ora vado a spiegarti perchè, ma te lo dirò soltanto alla fine. Cosa può fare e cosa farà l’intelligenza artificiale in fotografia Abbiamo visto credo più o meno tutti che è già possibile con un semplice utilizzo di un’app ottenere delle immagini di noi stessi ambientate dove vogliamo, con un nuovo taglio di capelli o con un vestito diverso. Sicuramente se oggi è ancora in parte distinguibile da un’immagine reale, in futuro sarà quasi impossibile capirne la differenza e questa cosa sta già allarmando moltissime persone. Il primo settore che mi viene in mente è la moda, da sempre si investono i budget più alti in campo pubblicitario per l’alta moda, certo gli anni 80 e 90 hanno visto il boom per poi scendere vertiginosamente e oggi i budget destinati alle campagne pubblicitarie non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli di 30/40 anni fa. Tuttavia rimane un settore dove ancora le case di moda investono in agenzie pubblicitarie, modelle, fotografi, art director e stylist. Cosa accadrà quando una sola persona davanti a un computer creerà delle immagini pubblicitarie accattivanti, facilmente modificabili e indistinguibili da un servizio fotografico professionale? Già le vedo tutte queste persone a spasso, a ricordare i bei tempi in cui la loro professionalità veniva ancora valorizzata. Perchè l’intelligenza artificiale può sostituire la fotografia pubblicitaria La fotografia pubblicitaria è un genere fotografico molto tecnico, che si tratti di una foto di moda, di un prodotto, di una location o di un servizio, chiunque ci lavori mette a disposizione del cliente tutta la sua sapienza e professionalità e il risultato deve essere perfetto , senza nessuna sbavatura o scivolone di comunicazione. Hai capito cos’ho appena detto? Riflettici un momento, secondo te tutto questo non potrebbe essere fatto studiato nei minimi dettagli e poi realizzato artificialmente da un software? Io dico di si e sicuramente farebbe risparmiare parecchi soldi alle aziende dando loro una possibilità di azione praticamente infinita. Mettiamocela via, non sarà oggi, non sarà domani ma l’intelligenza artificiale sostituirà totalmente la fotografia pubblicitaria e piangere pensando ai bei tempi, quando si lavorava diversamente non ha alcun senso. Nessuno oggi rimpiange le carrozze trainate dai cavalli, eppure credo che gli artigiani dei primi del Novecento non fossero stati felici quando iniziarono a circolare le prime automobili. Book fotografico dell'attrice Sara Gedeone realizzato a Treviso - Ph. Gianluca Minchillo Perchè penso di trarre beneficio dall’intelligenza artificiale come fotografo professionista Ora arriviamo finalmente al perchè credo non si debba temere ma anzi trarre vantaggio dall'intelligenza artificiale, ti ho tenuto sufficientemente sulle spine. Penso che tantissimi fotografi che lavorano in settori molto tecnici della fotografia scompariranno , un po’ come gli artigiani che fino a 20 anni fa avevano la classica bottega dove sviluppavano i rullini delle vacanze degli italiani, ne conosci ancora oggi? Se c’è qualche superstite dimmelo ti prego. Ma proprio perchè scompariranno, quei “pochi” che rimarranno saranno molto richiesti e se rimarranno significa che quello che offrono non può essere sostituito con l’A.I. Quando ho cominciato a fare il fotografo l’ho fatto per vivere e far vivere delle emozioni , delle esperienze, qualcosa che va molto oltre la fotografia, alla fine la fotografia è solo il pretesto, la miccia in grado di far esplodere il fuoco , ma alla fine ciò che rimane non è un’immagine: è quello che racconta , è il ricordo del tempo vissuto insieme e questa cosa, mi dispiace per i vari ingegneri futuristi, ma non verrà mai sostituita da un’app. Conclusioni Qui sopra puoi vedere alcune foto tratte da una sessione di ritratto fotografico con la bravissima attrice Sara Gedeone che l'estate scorsa si trovava in tournè teatrale a Treviso. Sara con me ha riso, si è divertita, si è emozionata, ha pianto e poi ha riso ancora. Il nostro incontro è stato un tornado di emozioni , secondo te tutto questo può essere sostituito dall'intelligenza artificiale? Ti ho svelato il perchè non sono assolutamente spaventato dell’avvento dell’intelligenza artificiale e di come stia impattando nel mondo della fotografia professionale ma c’è ancora una cosa che voglio dirti ed è il perchè l’A.I. può e potrà sempre di più sostituire alcuni generi fotografici ma altri no. Ti ho parlato di fotografia pubblicitaria, di fotografia di moda, di still life, tutti generi che racchiudono un comune denominatore: la tecnica nell’esaltare l’estetica di un prodotto. Di un prodotto appunto che non ha anima. Io fotografo le persone, le loro emozioni, i turbamenti, le paure, le insicurezze, le gioie, le soddisfazioni, i dolori, le lacrime e i sorrisi…e in un mondo sempre più governato dall’intelligenza artificiale, ce ne sarà sempre più bisogno .

  • SE VUOI FARE LA MODELLA DEVI AVERE UN BOOK FOTOGRAFICO

    Book fotografico professionale a Venezia, Padova, Treviso, Roma e Milano Se vuoi iniziare a fare la modella o l’ attrice ti troverai necessariamente costretta a farti fare un book fotografico da un fotografo professionista , naturalmente questo vale anche al maschile e quindi se vuoi iniziare a lavorare come modello o attore. Questo perchè per presentarti alle agenzie che poi ti proporranno ai vari casting dovrai necessariamente avere un book fotografico professionale. Avrai visto tantissime volte, specialmente nei vari social network foto bellissime di attori, attrici, modelli e modelle, quasi sicuramente quelle foto sono tratte da un servizio fotografico svolto per realizzare il book. Ma cos’è un book fotografico? Un book fotografico è una raccolta di fotografie, realizzate in uno studio fotografico ma anche in location esterne che descrivano al meglio le caratteristiche fisiche ed espressive del soggetto. Spesso si realizza con almeno un paio di abiti differenti, questo per avere una maggior varietà stilistica. Quasi mai si realizzano dei ritratti ambientati o dove il soggetto sta recitando un personaggio, quindi con trucchi o abiti distanti dalla propria personalità, perchè un’agenzia per proporre la modella o l’attrice (parlerò al femminile per non ripetermi ma vale anche al maschile) ad un casting deve poter far vedere tutte le caratteristiche fisiche ed espressive ma soprattutto dalle foto si deve intravvedere un potenziale espressivo recitativo e di portamento. Spesso i casting director scelgono di provinare le aspiranti modelle e attrici guardando i book fotografici . Perchè è importante affidarsi a un fotografo professionista Su internet gira veramente di tutto, ho visto anche siti che propongono book fotografici fai da te e nell’era delle app e dell’intelligenza artificiale chiunque può cadere nella tentazione di risparmiare e farsi da sola qualche foto da presentare. Non voglio condannare nessuno, ognuno è libero di fare le proprie scelte, penso che molto dipenda anche dal tipo di lavoro che una persona voglia fare: se il servizio fotografico lo vuoi fare per partecipare al concorso di bellezza organizzato dalla pro loco del paese forse va benissimo anche chiedere all’ai di realizzarti un book oppure c’è sempre il cugino appassionato di fotografia che è così gentile da fare qualche scatto nel salotto di casa della nonna. Ma se il tuo intento è quello di lavorare seriamente in questo mondo, rivolgersi a un fotografo professionista che fa quello ogni giorno dalla mattina alla sera, che investe costantemente in formazione ed attrezzatura e ha l’esperienza per poter realizzare al meglio le fotografie in base alla tua fisicità e personalità, direi che è senza dubbio la scelta migliore . Realizzare un book fotografico con l’agenzia Le agenzie spesso propongono e a volte impongono di realizzare un book fotografico, promettendo poi di lavorare tantissimo ma come condizione necessaria c’è la realizzazione del servizio fotografico con loro e quindi con il fotografo da loro scelto. Diffidate quando vi viene imposto questo, un’agenzia seria si deve limitare a proporre ma se una modella o attrice ce l’ha già o vuole realizzarlo altrove non ci sarà alcun problema. Le agenzie poco serie impongono questo per guadagnare anche molto inizialmente e poi abbandonando la persona ai suoi sogni e alle false speranze tanto decantate. Il più delle volte inoltre il costo è davvero molto alto, parliamo di cifre che raggiungono tranquillamente i 1.000 euro e la qualità non è minimamente paragonabile a quella che si può avere rivolgendosi direttamente a un fotografo professionista scelto e selezionato in base al lavoro visto precedentemente. Le agenzie poco serie pagano molto poco anche il fotografo a cui commissionano il lavoro, sempre che venga pagato, molte volte sono aspiranti fotografi in cerca di collaborazioni per crearsi un portfolio. Conclusioni Che tu sia un’aspirante attrice o modella dovrai necessariamente avere un tuo book fotografico professionale se vorrai lavorare in questo magico mondo glamour e dello spettacolo, chiaramente un book per modella è diverso da uno per il lavoro di attrice . Ma ora voglio darti qualche notizia in più riguardo a quello che personalmente propongo: nella sezione ritratti del mio sito puoi vedere diverse foto scattate a modelle e attrici per il loro book fotografico e qui in alto ti porto un esempio di un book che ho realizzato per una modella . Se anche tu vuoi prenotare un book fotografico a Venezia , Padova , Treviso , Roma o Milano (per altre città scrivimi comunque una mail) il pacchetto che offro ha un costo di 500,00 euro e include il servizio fotografico, il make up effettuato da una truccatrice professionista ( solo a Venezia Mestre ) due cambi differenti e 15 foto post prodotte e consegnate in alta risoluzione. Non esitare a contattarmi se vuoi ricevere altre informazioni riguardo alla realizzazione del tuo book fotografico.

  • VENEZIA, LA LUNA E TU

    Fare il fotografo professionista a Venezia “Venezia, la luna e tu” è il titolo di un vecchio film con Alberto Sordi, ammetto di averlo guardato incuriosito dal titolo, ogni volta che lo sentivo nominare ne rimanevo affascinato. Anche il film mi aveva divertito molto e soprattutto mi era piaciuto vedere com’era Venezia molto prima che io nascessi, come alcune cose fossero completamente diverse ed altre identiche e molto probabilmente non cambieranno mai. Ovviamente non voglio parlare del film e nemmeno farne una recensione, voglio solo partire dal titolo per parlare di com’è fare il fotografo professionista a Venezia, quanto questo luogo possa influenzare, condizionare e delineare una strada professionale ed artistica. Venezia è il luogo, la luna è l’ispirazione e tu sei tu o sono io nel mio caso. Sono nato e cresciuto in pieno centro storico a Venezia e quando lo dico a qualcuno di altre città vedo la meraviglia negli occhi, effettivamente penso di avere avuto una grande fortuna ad essere nato in una città così unica. Girando un po’ mi sono reso conto di quanto sia realmente così anche se da dentro si tendono a vedere maggiormente i difetti. Ma quanto ha condizionato il mio percorso fotografico? Riva degli Schiavoni - Venezia Quando ho cominciato a fare le prime fotografie mi esercitavo andando in giro per la città, cercando un’ispirazione, qualcosa che potesse incuriosirmi e allo stesso tempo piacere agli altri. Questo è l’errore più grande si possa commettere: andare in cerca del consenso. Un artista dovrebbe sempre ricercare ciò che lo rappresenta e ciò che fa vibrare delle emozioni a se stesso, altrimenti non potrà mai conquistare la curiosità delle altre persone. L’entusiasmo è un sentimento contagioso e per farlo provare devi provarlo tu per primo all’ennesima potenza. Ma all’inizio è tutto avvolto dalla nebbia, si cammina come in una città che non si conosce: avanti e indietro senza sapere dove andare, ci si perde, poi si torna indietro e la direzione giusta è solo una sensazione , nessuno te la può indicare. Così ben presto capii che volevo scollare Venezia dalle mie fotografie, non volevo che fossero sempre il mio soggetto, perchè Venezia è talmente preponderante che anche in un ritratto ambientato o in una fotografia pubblicitaria dove il soggetto è un altro, si prende sempre tutta la scena. Lo sto realizzando in questo momento che nelle mie foto Venezia c’è in una percentuale bassissima, o non si capisce dove sono state scattate o sono fatte in altre città come Roma, Milano. Città che forse mi hanno sempre regalato l’illusione di essere un fotografo italiano e non veneziano. La maggior parte dei fotografi professionisti a Venezia lavorano con i turisti, con i matrimoni, con le piccole realtà locali legate all’artigianato oppure durante i grandi eventi come il Carnevale. Su alcune cose c’è poco da fare, ci siamo cascati tutti, non lo dico come critica o pentimento perchè ogni tappa fa parte del percorso individuale però ho sempre avuto una visione differente: ho sempre cercato di capire cosa realmente volessi fare e cosa mi fa stare bene, guardando sempre l’orizzonte senza mettere confini, i sogni e le ambizioni non possono averne . Rimanere radicati in un luogo scegliendo solo tra le possibilità che offre non la considero una scelta ma una costrizione che noi stessi ci imponiamo. Conclusioni La foto che ho scelto per questo articolo è stata la prima foto che ricevette dei complimenti. Scattata durante il corso base di fotografia a cui mi ero iscritto e che accese la miccia di quello che sarebbe stato il mio Big Bang. Li capii che alcune cose non mi rappresentavano per niente e non aveva senso far finta che mi piacessero ma in qualche modo mi indicò anche quale fosse il sentiero da percorrere: dovevo fotografare le persone, raccontare le loro storie, i loro pensieri detti e tenuti nascosti, dovevo fotografare il nostro incontro, il cambiamento che questo inevitabilmente avrebbe provocato. Nascere e vivere a Venezia traccia per forza di cose una strada, ne delinea anche una tentazione a percorrerla, è come una spinta che vuole riportarti li quando ti stai allontanando ma io sono testardo e amo, anzi pretendo di scegliere: la strada da camminare la voglio disegnare a mia immagine e somiglianza e non percorrerla solo perchè è la più ovvia. Quindi anche tu se sei nato e vivi in una città dove credi che il mercato fotografico penda tutto da una parte inizia a guardare l’orizzonte, spalanca le braccia verso l’infinito e costruisci la tua splendida e personalissima strada .

  • VUOI DIVENTARE UN FOTOGRAFO PROFESSIONISTA? INIZIA DALLA LETTURA PORTFOLIO

    Come diventare un fotografo professionista da fotoamatore Ormai è passato più di un anno da quando ho cominciato a scrivere questo blog e recentemente ho guardato i dati di visione dei vari post e sono rimasto molto sorpreso nel vedere che il post più letto è “ FARE IL FOTOGRAFO PROFESSIONISTA…OGGI ”. Ho capito che ci sono davvero tantissime persone con la passione della fotografia, che vorrebbero trasformare un hobby in un lavoro ma…hanno paura! Sono frenate da tantissime cose e lo capisco, perchè tutte le paure le ho avute anch’io e posso dirti che non passeranno mai, perchè poi ce ne saranno altre. Qui voglio che tu vada a leggere “ IL CORAGGIO DI CAMBIARE ”, un articolo a cui sono particolarmente affezionato e che emotivamente mi ha coinvolto molto quando l’ho scritto, perchè racconto il mio percorso, come sono arrivato alla fotografia e come poi sono diventato un fotografo professionista. Arriva fino alla fine perchè ci sarà un regalo per te . Perchè le paure che hai devono diventare le tue migliori amiche Questa cosa può sembrarti paradossale, le paure dovremmo cercare di superarle, di vincerle, di affrontarle, perchè dovrebbero diventare le tue migliori amiche? La spiegazione è molto semplice: ci sono persone che per una vita intera hanno una passione, come può essere la fotografia, come te probabilmente molte volte hanno passato le serate a pensare a come sarebbe la loro vita se sposassero la fotografia e non rimanesse solo l’amante con cui uscire ogni tanto . Come tutte le cose che si possono solo immaginare, i pensieri sono bellissimi ma le paure che questi pensieri siano romanzati e che la realtà sia un’altra, le porta a rimanere ferme, immobili nel loro desiderio. Ti vedo mentre ti stai immedesimando in questo, quante volte hai pensato:”Come sarebbe la mia vita se solo mi decidessi a cambiarla? A non farmi più andare bene qualcosa che andava bene 10 anni fa o che magari ho fatto solo perchè era la cosa più semplice? O per accontentare qualcuno della mia famiglia e non deludere nessuno”? Dal sogno alla realtà L’unica cosa che fa diventare il tuo sogno una realtà e la realtà un sogno è l’azione . Senza l’azione ogni sogno rimarrà tale e fin qui mi dirai:”Questo lo sapevo da me, grazie Gianluca”. Si hai ragione ma senza le paure di cui abbiamo parlato prima non avrai mai la spinta per compiere queste azioni. Secondo te basta solo decidere di diventare un fotografo professionista per farlo veramente? Basta fare solo il primo passo? Quello è importantissimo perchè dal primo arriva il secondo, il terzo e così via ma non finisce mai la paura di non farcela, anche perchè se le cose andranno bene vorrai raggiungere traguardi sempre più lontani, sempre più ambiziosi e questo comporterà sai cosa? Paura di non farcela, paura di deludere le persone che ti circondano, paura di investire troppo, di fare il passo più lungo della gamba. E sono esattamente le stesse paure che hai tu. Ma senza queste paure non ti sentirai “costretto/a” a farcela . Senza le notti insonni pensando ad un modo per promuoverti, per migliorare la qualità del tuo lavoro, per imparare cose nuove, per accaparrarti quel cliente che ti piace tanto, non avrai la spinta sufficiente per riuscirci. Ecco perchè ci sono persone che questa scelta l’hanno fatta e altre che scelgono di tenere la fotografia come “l’amante della domenica”. Scappano dalle loro frustrazioni che hanno dal lunedì al venerdì per poi perdere entusiasmo abbandonando anche la passione. Ti voglio dare un consiglio col cuore: se vuoi che gli altri credano in te, devi crederci prima tu! In un modo talmente deciso che nessuno oserà spostare di 1 mm le tue certezze e l’unica sicurezza è che diventerai un fotografo professionista nel momento esatto in cui inizierai a crederci veramente . Se continuerai a cercare conferme dall’esterno rimarrai un hobbista. Non c’è niente di male sia chiaro, ma perchè privarsi l’opportunità di trasformare una piccola fiammella in un fuoco in grado di scaldare milioni di persone? Il mio primo Festival del Cinema di Cannes da fotografo professionista accreditato Inizia dalla lettura portfolio Ora voglio farti un regalo, premetto che non so fino a quando sarà possibile farlo e non so nemmeno se questa cosa rimarrà per sempre ma siccome inizio ad affezionarmi ai miei lettori e sono rimasto davvero colpito nel vedere quante persone vorrebbero intraprendere questo percorso professionale, ti voglio dire che una cosa su tutte che è stata illuminante per me e che ha cambiato radicalmente la qualità del mio lavoro e ha messo luce sul sentiero da percorrere è stata la lettura portfolio . Io ho pagato un professionista per farlo, a te offrirò questo servizio gratuitamente . Ti ripeto che non so fino a quando terrò questa possibilità, è probabile che metta un numero chiuso di persone, selezionando quelle più motivate. Le istruzioni sono molto semplici: devi andare sulla mia pagina instagram , seguirmi e scrivermi nei dm la parola “ PORTFOLIO ”. Io ti risponderò con le istruzioni per inviarmi prima una selezione di immagini per poi fissare una videochiamata di 30 minuti in cui, una volta analizzate le tue fotografie, mi racconterai il tuo percorso, le difficoltà e le paure che hai e io ti darò tutti i suggerimenti necessari per trasformare la tua passione per la fotografia nella tua professione .

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